Soffri di epitrocleite ma non puoi fermarti? In questo articolo approfondiamo strategie pratiche ed efficaci per migliorare i sintomi anche se continui a lavorare. Analizzeremo come gestire il carico, quali esercizi possono aiutare nella fase attiva o modificare alcune abitudini per favorire il recupero senza dover interrompere del tutto l’attività lavorativa. Una guida utile per chi, come molti, non può permettersi di stare fermo.
Che cos'è l'Epitrocleite
L’epitrocleite è il termine utilizzato per indicare una patologia tendinea a carico del gomito nella sua porzione mediale (ovvero interna). Possono essere usati anche altri nomi come: dolore mediale di gomito, epicondilalgia mediale, gomito del golfista o gomito del lanciatore. In particolar modo è coinvolta la componente muscolo-tendinea del compartimento flessorio del polso:
- flessori polso;
- flessore delle dita;
- pronatore del gomito.
Molto più rara della “gemella” epicondilite, ovvero l’interessamento del versante opposto (estensori di polso e dita) che prende il nome di gomito di tennista.
Per leggere di più riguardo questo altro problema del gomito ti invito a leggere questo articolo.
Cause e fattori di rischio per il gomito del golfista
I soggetti più colpiti sono gli adulti tra i 40 e i 60 anni e in generale possono distinguersi due categorie diverse di persona colpita:
- sportivo (che pratica uno sport di lancio o di presa);
- lavoratore, con compiti manuali degli arti superiori.
- fumo;
- diabete;
- 40-60 anni;
- precedenti epitrocleiti;
- obesità;
- lavoro ripetitivo e manuale che preveda movimenti flessori del polso o la presa;
- sport (in particolar modo, uno scorretto dosaggio del carico).

Sintomi epitrocleite
Non tutte le epitrocleiti si manifestano allo stesso modo, vale sia per le cause che per i sintomi. Iinfatti questi possono essere;
- dolore, percepito “nell’osso” del gomito;
- dolore irradiato alla mano o alla spalla;
- formicolio o torpore alle dita;
- debolezza dell’intero arto superiore;
- diffuso senso di pesantezza all’arto superiore
Trattamento e prevenzione
1. Fase acuta
Nella fase acuta possiamo parlare di epitrocleITE a tutti gli effetti, essendoci una vera e propria infiammazione /sensibilizzazione del tendine.
Dolore molto alto, impossibilità di usare il braccio.
In questa fase sarà fondamentale il RIPOSO (massimo 1 settimana) accompagnate a farmaci o infiltrazioni solo nei casi più insopportabili o acuti.
Normalmente è utile sottoporsi a dei trattamenti manuali specifici per ridurre i dolore ed iniziare a farsi seguire dal fisioterapista nella cura del problema.
Ci tengo a precisare che questi tipi di interventi non saranno molto utili nei casi cronici o di dolore persistente.
2. Fase sub-acuta / Cronica
Quando un caso persiste da più settimane o mesi probabilmente non parliamo più di tendinite, quanto di tendinopatia, non c’è più infiammazione vera e propria e, piuttosto, si parla di “degenerazione” tendinea.
In questa fase sarà necessario “desensibilizzare” il sistema (ovvero il sistema nervoso) e il gomito in particolare.
Si otterrà tutto ciò con la graduale ed intelligente esposizione al carico del distretto, andando a riproporre gradualmente gli stimoli che hanno portato il paziente ad avere dolore (sembra assurdo ma è cosi).
Come curare l'epitrocleite senza interrompere il lavoro
Come migliorare un epitrocleite se continuo a lavorare?
Lavorare con lo sportivo che vuole tornare subito in campo o con il lavoratore che magari è libero professionista (e che quindi DEVE lavorare) è sicuramente una sfida ardua.
L’unico modo che si ha di uscire da queste spiacevoli situazioni è farsi seguire da una specialista che valuti la nostra (vostra) condizione nella sua interezza.
Aiutare un giovane pensionato (che quindi è libero da obblighi lavorativi) è sicuramente più semplice di curare qualcuno che invece non può permettersi il dovuto e raccomandato riposo.
Prenota una valutazione nel mio studio, in modo da informarmi sulla tua situazione e fornirti il programma terapeutico più corretto.
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*Anche se le informazioni contenute in questo blog sono molto utili, consigliamo all’utente di rivolgersi sempre al proprio professionista sanitario, medico di base, ortopedico o fisioterapista. Non improvvisare rimedi, esercizi ed attività senza aver consultato un esperto!